Bellezza solidale nella Casa circondariale di Gazzi

sacchetti di sapone confezionati nella Casa circondariale di Gazzi
Sacchetti confezionati dalle studentesse della Casa circondariale
L’inclusione

Bellezza solidale è l’evento conclusivo del progetto PTOF, “Creiamo armonia e bellezza”, che si è svolto il 19 aprile scorso nella Casa circondariale di Gazzi.

Le attività educative e formative che coinvolgono l’Istituto penitenziario di Gazzi sono molte. La nostra scuola svolge spesso la funzione di promotrice e interagisce con le numerose organizzazioni di volontariato che nel contesto detentivo operano.

Il Dirigente scolastico dell’Istituto Minutoli, Prof. Pietro G. La Tona, infatti, è da sempre molto attento all’inclusione di questa parte più fragile della società. La prof.ssa Ivonne Cannata, docente referente della Sezione carceraria, promuove e coordina le attività che includono gli studenti detenuti nel più ampio contesto scolastico e che sono altresì dirette ad un corretto reinserimento nella società.

Creiamo armonia e bellezza

“Creiamo armonia e bellezza” è un progetto ideato dalla Prof.ssa Maria Lucia Crupi, docente di Chimica del Minutoli. Progetto che ha mantenuto perfettamente le promesse già contenute nel suo titolo. Il percorso svolto è stato, infatti, una perfetta sintesi di diverse realtà, molteplici sensibilità ed esperienze. Nel carcere, istituzione rieducativa ma anche punitiva per eccellenza, il progetto ha unito la scuola e gli studenti, il mondo dell’arte, dell’informazione e del volontariato per attuare i valori fondanti della nostra società e tutelare i diritti fondamentali della persona. Solidarietà, uguaglianza, diritto allo studio e tutela dell’ambiente hanno impreziosito saponi e creme idratanti creati ed elegantemente confezionati dagli studenti delle due Sezioni. La raccolta di beni di prima necessità per il sofferente popolo ucraino ha cementificato e unificato in ciascuno un comune modo di sentire.

In Casa circondariale

Il 19 aprile l’evento conclusivo del progetto ha testimoniato questa splendida sintesi. I volontari Emanuele Castrianni e Ana Beatriz dos Santos Bogalho hanno raccontato il loro lungo viaggio in Ucraina, la paura nell’attraversare i territori in cui si combatte ma soprattutto l’utilità e quel po’ di serenità che un bene semplice e scontato come il sapone può procurare laddove manca tutto. Una giornata importante e commovente per noi studenti che abbiamo incontrato per la prima volta le studentesse detenute con cui avevamo collaborato durante il progetto.

A loro abbiamo dedicato un pensiero affettuoso e riconoscente che io emozionata ho letto.

Linee parallele che si incontrano

Le nostre strade l’anno scorso sono state come due linee parallele separate ma verso la stessa direzione e quest’anno finalmente si sono unite. Non abbiamo avuto l’opportunità di conoscervi prima e soprattutto di ringraziarvi. Attraverso un piccolo gesto per i bimbi ucraini ci siamo sentiti più vicini a un mondo per noi lontano.

Siamo solo dei ragazzi e da ragazzi scriviamo questa lettera, non sentitevi etichettate né giudicate, noi ragazzi non crediamo che le vostre azioni costruiscano la vostra persona né che vi rendano delle buone o cattive persone. La nostra visione di voi è priva di stereotipi ed è quella di individui con emozioni e sensazioni non con pene o colpe. In realtà a volte forse è più facile non pensarvi affatto ed evitare questo contesto. Ma non si possono “dare etichette” in modo così spregiudicato e definitivo senza conoscere questa realtà.

Il nostro augurio, al contrario di ciò che la società possa pensare, è di continuare a collaborare con voi affinché si possa creare un ambiente che permetta a noi e a voi di vedere la vita da una prospettiva diversa. Vorremmo creare progetti che siano formativi per entrambi e che abbiano anche un obiettivo sociale affinché la società possa accogliervi e possa promuovere il vostro ritorno favorendo la vostra vita in libertà“.

Ilenia Adamo V D Biotecnologie ambientali

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