L’arte ci rende liberi

teatro in carcere per diffondere i valori della legalità
Illustrazione tratta dalla locandina
I valori della Costituzione

Non pensavo di provare una simile emozione, eppure, quel messaggio di forza e di passione è arrivato dritto al cuore. Quella che voglio raccontare è una profonda esperienza di vita, quelle che ti fanno alzare lo sguardo verso realtà lontane, quelle carcerarie.

Tutto prende il via da un progetto “Educazione alla diffusione della legalità” che ha come oggetto un laboratorio teatrale, proprio all’interno  della Casa circondariale di Gazzi e al quale, noi studenti della V A Cat su iniziativa della professoressa Cannata, abbiamo preso parte.

Devo confessare che essere lì, fuori dalle mura e nelle prime ore del pomeriggio, a contatto con una parte del mondo a cui preferiamo non far caso, non dar peso, mi lasciava alquanto perplessa. L’appuntamento è alle 14:00, vedo alcuni miei compagni e altri studenti della V I, anche loro coinvolti in questo progetto e, tutti insieme, andiamo incontro alle professoresse Cannata, Crupi e Famà.

Il punto è, che prima  di allora, non avevo mai varcato le soglie di un Istituto penitenziario e quando il cancello si è aperto davanti ai miei passi, ho fatto fatica a respirare, ad organizzare i mille pensieri, che senza tregua, mi ronzavano in testa. Superati i controlli in cui abbiamo consegnato telefonini e borse mi guardo intorno e ho la sensazione che dentro questo pezzo di società c’è un grande bisogno, più di quello che è necessario fuori, di ascoltare e accogliere.

“Le Donne al Parlamento ieri, oggi e domani”

Prendiamo quindi posto in maniera ordinata, all’interno della sala teatrale e aspettiamo in silenzio che si alzi il sipario. Lo spettacolo inizia …Sul palco, un gruppo affiatato di donne, insieme detenute- attrici e studentesse e si ha come l’impressione di trovarsi di fronte ad una compagnia di lungo corso.

In scena un testo di Aristofane “Le Donne al Parlamento ieri oggi e domani” uno spettacolo che in modo leggero, ma non superficiale, cerca di riportare al centro del dibattito pubblico il pensiero femminile, la forza e l’impegno che le donne hanno messo in campo per costruire una società paritaria.

Di grande rilievo lo spazio dedicato al contributo delle nostre madri costituenti, da Nilde Iotti a Teresa Noce, solo per citarne alcune, che pur nelle loro differenze culturali, sono state ispirate dagli stessi valori, quei valori che, oggi, sicuramente sono stati motore e forza di questo bellissimo incontro.

La magia che si è sprigionata quasi a voler smontare insieme differenze, pregiudizi e stigma sociale è difficile da raccontare, posso solo aggiungere e testimoniare che questo, insieme a tanto altro, “rimane”.

Marzia Scirone V A Costruzioni, ambiente e territorio

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