Non restiamo in silenzio, diciamo no alla mafia
“La mafia uccide, il silenzio pure”
Dal 1996 ogni anno il 21 Marzo si celebra il ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie e il nostro pensiero va immediatamente a tutti coloro che sono morti combattendo contro l’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”.
E’ ormai da tanto tempo che la mafia fa parlare poco di sé, perché non è più la mafia delle stragi, ma dei “colletti bianchi”. Fa affari con la politica, con l’imprenditoria creando un alone di silenzio intorno a sé. Ultimamente, però, abbiamo avuto modo di poter ascoltare i magistrati e i loro collaboratori parlare della criminalità organizzata, quando il 16 Gennaio 2023 è stato arrestato Matteo Messina Denaro. Il boss si trovava nella clinica privata “La Maddalena” a Palermo perché molto malato. Ha coordinato l’operazione di cattura il procuratore Maurizio De Lucia.
Messina Denaro, braccio destro di Salvatore Riina, salito al potere dopo la morte del boss corleonese il 29 maggio 2018, era latitante da quasi 30 anni. Dopo questo avvenimento, è grave a dirsi, è sceso sull’organizzazione mafiosa il silenzio. Allora sorge spontaneo chiedersi: perché questo silenzio?
In realtà per rispondere a questa domanda non c’è bisogno di fare dei ragionamenti complessi e difficili da capire. La risposta è più semplice di quanto si possa pensare. La mafia in questo periodo agisce celatamente, cercando in tutti i modi di non farsi notare. Possiamo dire a malincuore che ci sta riuscendo.
Dobbiamo parlare di tutte le mafie?
Assolutamente sì, dobbiamo sempre ricordare le vittime di mafia. Dimenticare ciò che è stato fatto in passato è un errore gravissimo, forse uno dei più gravi, significherebbe arrendersi alla mentalità mafiosa. Non possiamo permetterci che questo accada. Persone come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Mario Francese e tanti altri hanno perso la vita per mettere la parola fine a Cosa Nostra.
Giorno dopo giorno, per tutte le vicende orribili di cui la mafia è stata protagonista, si deve combattere la battaglia contro il crimine organizzato abbattendo il muro dell’omertà.
Ricordiamo che il lavoro fatto finora dalle Istituzioni e da quegli “eroi” morti ammazzati, ha dimostrato che lo Stato, quando vuole, vince. Questo fa sì che la mentalità mafiosa col tempo possa dissolversi, fino a sparire.
Michael Passeri V D Biotecnologie ambientali