“Diritti negli occhi”per il contrasto al caporalato

Video di Federica Fluca IV D Biotecnologie ambientali

Palacultura, Messina 17 ottobre 2022

Il 17 ottobre 2022, al Palacultura di Messina, si è svolta la presentazione della Campagna regionale di comunicazione e sensibilizzazione sui diritti dei migranti e contro il fenomeno del caporalato ritornato prepotentemente sul territorio. “Diritti negli occhi” è l’incisivo titolo della Campagna, promossa dall’Assessorato della Famiglia e delle Politiche sociali e del Lavoro, Ufficio Speciale Immigrazione, della Regione Sicilia, all’interno del programma Su.Pre.Me Italia. L’evento ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, delle scuole e della società civile. Presenti anche le organizzazioni sindacali, il mondo delle imprese, il terzo settore e le comunità dei migranti.

Ha moderato l’incontro il giornalista Emilio Pintaldi. Tra i rappresentanti delle Istituzioni messinesi il Viceprefetto vicario Patrizia Adorno e il Sindaco Federico Basile.

Campagna regionale per il contrasto del caporalato

Dopo i saluti istituzionali, la Dirigente dell’Ufficio Speciale immigrazioni Regione Sicilia, Michela Bongiorno, ha presentato la Campagna regionale “Diritti negli occhi” con la proiezione dello spot realizzato nelle campagne e luoghi della Sicilia, come Castelvetrano. Un cortometraggio coinvolgente soprattutto per la presenza e la testimonianza dei lavoratori stranieri che hanno descritto le loro condizioni di vita. Il caporalato si basa, infatti, sullo sfruttamento del lavoro dei migranti e dei membri più poveri della società. Il caporale è colui che recluta e controlla i braccianti, che sono spesso stranieri irregolari e sono sempre manovalanza sottopagata, intimidita e controllata dalla criminalità organizzata.

Il volontariato

Intenso e diretto il dibattito, che ha avuto dei momenti particolarmente incisivi con l’intervento delle associazioni di volontariato. Interventi da cui sono emersi ritratti vividi di migranti, di stranieri, di ragazzi sfruttati ma soprattutto di persone ricche di esperienze e cultura che hanno un mondo da donare e da far conoscere.

Giuseppe Bucalo dell’associazione Penelope ha invece posto l’accento sull’indifferenza e, peggio ancora, sulla connivenza e responsabilità di molte aziende pronte a sfruttare per i facili profitti. Ha sottolineato inoltre come spesso il caporale non sia altro che un ex bracciante straniero che per evitare lo sfruttamento si presta a questo “triste servizio”. Il caporalato, dunque, come effetto perverso di un sistema economico finalizzato al facile guadagno.

Urge, quindi, riuscire a fare rete per contrastare non solo il caporalato ma tutto il fenomeno del lavoro nero attraverso la cultura dell’integrazione, dell’accoglienza e della tutela dei diritti.

Molto spesso sono gli stessi migranti che non conoscono i loro diritti. Da qui la necessità di una campagna di informazione e sensibilizzazione che faccia conoscere anche gli strumenti legislativi di tutela già esistenti. A tal proposito ricordiamo che lo straniero irregolare che denuncia lo sfruttamento viene regolarizzato con permesso di soggiorno per lavoro. Le sanzioni sono per chi assume illegalmente e sfrutta il lavoratore fino al limite della schiavitù.

La rete: progetto PRISMA e polo sociale integrato

Interventi integrati su quattro linee di azione: scuola, servizi di accoglienza, informazione qualificata e partecipazione attiva dei migranti sono i punti salienti del progetto PRISMA (Piano Integrato per una Sicilia Multiculturale e Accogliente) che coinvolge quattro città siciliane (Palermo, Catania, Messina e Trapani).

Altro esempio virtuoso dell’azione sinergica tra Istituzioni, Terzo Settore e Associazioni sono i Poli sociali integrati che stanno sorgendo nelle città siciliane. Centri polifunzionali rivolti a migliorare la qualità e l’accessibilità del sistema dei servizi territoriali per i cittadini stranieri. Bisogna infatti ricordare che i migranti vivono non solo il disagio economico ma anche e soprattutto quello sociale, abitativo e sanitario. A Messina il Polo sociale integrato è un servizio realizzato dall’ATS Medihospes Cooperativa sociale e dal Comune in co-progettazione con la Regione Sicilia. Il progetto può contare su una rete territoriale che coinvolge 90 enti tra i quali 84 Comuni della Città Metropolitana di Messina, il Centro impiego di Messina, le Case circondariali di Messina “Gazzi” e Barcellona Pozzo di Gotto “Madia” e tre enti del privato sociale.

Per la realtà scolastica è stato ricordato il fondamentale ruolo svolto dai CPIA, Istituti scolastici che accolgono e favoriscono l’integrazione degli stranieri attraverso l’insegnamento della lingua e della cultura italiana, conoscenze fondamentali per una reale inclusione.

Un evento coinvolgente

Molti dunque gli spunti di riflessione emersi dall’incontro-dibattito del 17 ottobre a cui abbiamo partecipato in rappresentanza della nostra scuola. Si è trattato di un evento coinvolgente e immersivo nel mondo dell’immigrazione, senz’altro effice per la promozione e realizzazione di una “società dei diritti”.

L’incontro si è chiuso con “I Cunti ” di Salvo Piparo e l’accompagnamento musicale del Maestro Michele Piccione. Una narrazione forte ed intensa che ha chiamato ognuno di noi ad una visione empatica del tema.

Un urlo in dialetto palermitano che ci inchioda tutti alle nostre responsabilità:

“Arrassati” , vattene, scansati…

Ilenia Adamo e Marco Aloise IV D biotecnologie ambientali

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