Stop allo sport

Bloccate tutte le attività sportive a causa del Nuovo coronavirus.

Il virus SARS-Cov-2, più comunemente chiamato Coronavirus, si è riversato sulle nostre vite, distruggendo pian piano molti aspetti della nostra quotidianità. Con l’economia in ginocchio e il turismo ormai allo stremo, il virus ha travolto anche il mondo dello sport. Qualsiasi disciplina agonistica, infatti, giocata a livelli professionistici, prevede la presenza di un numeroso pubblico a riempire gli impianti sportivi, ciò è sinonimo di enormi assembramenti di persone e quindi potenziali contagi.

Foto Danilo Obradovich- Unsplash

I primi provvedimenti hanno tentato di salvare le manifestazioni agonistiche prevedendo il loro svolgimento a porte chiuse. La diffusione dei contagi, tuttavia, anche tra gli atleti, ha richiesto misure più drastiche.

Su proposta del CONI, quindi, il Governo ha sospeso tutte le attività sportive. La sospensione proseguirà almeno fino al tre maggio, come prevede l’ultimo DPCM del 10 aprile.

Per il calcio, lo sport più seguito dagli italiani, il primo e amaro commento del Premier Conte è stato: “I tifosi devono prenderne atto”.

Accanto al calcio, mancheranno agli appassionati anche altri appuntamenti sportivi come la Formula 1, il giro d’Italia o lo storico torneo di tennis di Wimbledon. Persino le Olimpiadi di Tokio 2020 sono state rinviate di un anno.

Foto di Carlo Bazzo su Unsplash

Uno scenario simile si è avuto solo con il secondo conflitto mondiale. Ancora una volta nell’immaginario collettivo la pandemia, quindi, rimanda ad un conflitto bellico, ma non dobbiamo cedere a questa visione.

Silenziamo le voci urlanti

Se silenziamo le voci troppo urlanti che ci circondano, scopriamo una società che sta, nel dolore, ritrovando la sua coesione.

Ci stringiamo così vicino a chi lavora incessantemente per garantire la nostra salute e facciamo il tifo per gli unici veri campioni in questo momento a cui va tutta la nostra riconoscenza: i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario. Condividiamo, quindi, il pensiero della Lega di serie A che ha attivato la campagna social #WeAreOneTeam patrocinata dal Ministero della salute e dalla Protezione civile.

#CeLaFaremo

Con i primi e timidi segnali di miglioramento, s’intravede un lento e graduale ritorno alla normalità. Chiaramente ancora e per un lungo periodo continuerà il distanziamento sociale e dovremo cambiare le nostre abitudini.

Si prospetta, anche, una lunga e grave crisi economica; basti pensare che solo lo sport incide sul PIL l’1,7% e che anche tutte le principali attività economiche sono state bloccate. Se affronteremo, tuttavia, questa difficile situazione guardando con occhi nuovi quello che accade e recuperando valori di solidarietà e tolleranza, solo in parte sopiti, potremmo scoprire nuove opportunità.

Davide Bongiorno III D BTA

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