I principi del fair play, oltre le regole del gioco

Fair paly
Lo spirito sportivo

Il fair play è nato in Inghilterra nell’Ottocento. Definirlo come un semplice rispetto delle regole nel gioco sarebbe riduttivo. Si tratta infatti di un concetto che si collega ad altri di grande rilevanza: amicizia, rispetto degli altri e dell’avversario, spirito sportivo.

Quando lo sport non viene contaminato da interessi politici ed economici, dall’ignoranza e dalla  prepotenza, è una delle attività maggiormente formative ed educative.

Tra le principali caratteristiche dell’attività sportiva c’è sicuramente l’immediatezza del suo linguaggio. Ciò lo rende comprensibile a tutti e può trasmettere valori fondamentali e universalmente condivisi.

Quando si parla di sport e di fair play, che si tratti di atleti o di tifosi, è importante attenersi ad alcuni principi fondamentali. Giocare per divertirsi e con lealtà, rispettare le regole del gioco, i compagni di squadra,  gli avversari, gli arbitri e gli spettatori, questi sono i primi presupposti. Non sono meno importanti la capacità di accettare la sconfitta con dignità, di rifiutare il doping, il razzismo, la violenza e la corruzione, saper denunciare coloro che tentano di screditare lo sport e onorare invece coloro che lo difendono.

Un famoso caso di fair play

Nel mondo dello sport ci sono stati moltissimi gesti di fair play. Voglio ricordare quello di Braima Suncar Dabò, atleta della Guinea Bissau. Durante i Mondiali di Atletica del 2019, che si tenevano a Doha, la capitale del Qatar, si è guadagnato gli applausi e l’ovazione di tutto il pubblico. Dabò, infatti, si è fermato a soccorrere un altro atleta in difficoltà. Il suo gesto insieme ai restanti 250 metri, percorsi abbracciato al suo avversario, continuano a commuovere e resteranno impressi nella mente di tutti coloro che amano lo sport.

Il Fair play finanziario

Il Fair Play è un fenomeno che coinvolge anche la finanza. Esiste infatti il Fair Play Finanziario, un progetto di grande impatto nella storia delle società sportive e delle competizioni europee. Introdotto nel 2009 dal Comitato esecutivo della UEFA, è stato fortemente voluto dall’allora presidente UEFA Michel Platini, ex campione francese, che ha militato nella Juventus negli anni Ottanta.

Tramite il Fair play Finanziario ogni società si è impegnata a rispettare varie regole tra cui il pareggio di bilancio, la diffusione di informazioni economico-finanziarie previsionali, la regolarità nel pagamento degli emolumenti ai dipendenti e del versamento di ritenute e contributi.

Quindi rispetto degli altri e di se stessi, giocare ma seguendo sempre le regole, perché tutti si divertano e nessuno si faccia male.

Ivan Pettignelli IIID Biotecnologie sanitarie

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