Nel nome di Sara

C’è sangue sull’asfalto, c’è il buio nei cuori,
c’è un grido spezzato che il vento non porta.
Un’altra ragazza, un altro dolore,
un nome che brucia e poi si consuma.
Sara camminava tra sogni e domani,
ma il mondo le ha dato soltanto un coltello,
una lama vigliacca, un amore malato,
un destino in frantumi lasciato sul selciato.
Non è sola, lo sappiamo bene,
ogni giorno un nome si spegne nel niente,
ogni giorno una donna diventa un ricordo,
e il mondo rimane sordo e indifferente.
Uomini dicono “è stato un momento”,
tribunali riducono tutto a un pretesto,
sentenze leggere, mani pesanti,
e il male si nutre di passi distanti.
Ci indigniamo, piangiamo, urliamo “mai più”,
ma il giorno dopo è tutto uguale,
la rabbia si scioglie, la polvere copre,
e un’altra Sara si spegne uguale.
Basterà il dolore a svegliare la terra?
O resteremo schiavi di questa guerra?
Un mondo che uccide e non sa più amare,
è un mondo da odiare o un mondo da rifare?
Carlo Alberto Spadaro IV A Costruzioni, ambiente e territorio