Il premio Nobel e il benessere dell’umanità
Il pentimento del “mercante di morte”
Uno dei più importanti riconoscimenti al mondo è il premio Nobel. Ogni anno chi dedica la propria vita all’impegno per la pace, a studi rivoluzionari in campo scientifico e ai progressi in ambito letterario, riceve questa onorificenza.
Il premio prende il nome da Alfred Bernhard Nobel, un chimico svedese, famoso soprattutto per la sua invenzione della dinamite che gli valse l’appellativo di mercante di morte. Per cambiare l’opinione che il mondo aveva su di lui ed essere ricordato come benefattore, nel 1895, mediante testamento, istituì una fondazione con il compito di attribuire ogni anno cinque premi a “coloro che, durante l’anno precedente, abbiano contribuito al benessere dell’umanità”. Questo è il motivo per cui il premio Nobel è divenuto un chiaro segnale del progresso scientifico e della tutela dei diritti umani, delle libertà e della pace nel mondo.
La geniale “madame Curie”
Nel corso della storia importanti protagonisti delle ricerche scientifiche hanno ricevuto il premio Nobel. Marie Curie ne ricevette ben due. Uno nel 1903, insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, per la Fisica, riconosciuto per i loro lavori di ricerca sui fenomeni radioattivi, l’altro invece, nel 1911, per la Chimica grazie alla scoperta del polonio e del radio.
Alexander Fleming, nel 1945, ottenne il nobel per la medicina “per la scoperta della penicillina e il suo effetto curativo in diverse malattie infettive”
Nel 1934 vince il Nobel per la letteratura lo scrittore siciliano Luigi Pirandello “per il suo audace e ingegnoso rilancio dell’arte drammatica e scenica“.
Ricordiamo, infine, in questo periodo storico particolare in cui soffiano venti di guerra, che il Nobel per la pace nel 2009 è andato al presidente degli Stati Uniti Barack Obama “per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli“.
Anche adesso avremmo bisogno di un Capo di Stato che compia “sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”.
Anno 2022: informazione quantistica, click chemistry ed evoluzione umana
Ritornando ai nostri giorni, hanno vinto il nobel per la fisica John Clauser, Alain Aspect e Anton Zeilinger per aver aperto la strada, con i loro studi, alla scienza dell’informazione quantistica. Il premio per la chimica è andato a Carolyn R. Bertozzi, Morten Meldal e K. Barry Sharpless “per lo sviluppo della click chemistry e della chimica ortogonale”. La click chemistry è la sintetizzazione di sostanze complesse tramite l’unione di molecole più piccole. Le reazioni bioortogonali sono reazioni all’interno di un organismo vivente che non interagiscono con altri processi biochimici. Questi studi trovano importanti applicazioni, oltre che nella chimica, in medicina e in particolare nelle terapie contro il cancro.
Vincitore unico per la medicina è Svante Pääbo, biologo e genetista svedese, per le sue importanti scoperte sull’evoluzione umana, studi fondamentali per esplorare ciò che ci rende esseri umani. Pääbo ha così aperto un nuovo campo di ricerca, ovvero la paleogenomica.
Diritti umani e libertà delle donne
È Annie Ernaux la prima donna francese a vincere il Nobel per la letteratura. I suoi libri raccontano tematiche attuali e drammi sociali come i disturbi alimentari, l’aborto clandestino e le disuguaglianze tra uomini e donne. Significativo il commento di Macron su questa vittoria:“Annie Ernaux scrive, da 50 anni, il romanzo della memoria collettiva e intima del nostro Paese. La sua voce è quella della libertà delle donne e dei dimenticati del secolo”.
Infine il Nobel per la pace, da sempre “barometro del mondo”per lo stato di avanzamento dei diritti umani, è stato assegnato ad Ales Bialiatski e a due organizzazioni umanitarie, la Russia’s Memorial e l’Ukraine’s Center for civil Liberties. Un premio assegnato per “l’impegno in difesa dei diritti umani e del diritto di criticare il potere, di difesa dei diritti dei cittadini per i diritti dei cittadini e contro gli abusi di potere, per aver documentato crimini di guerra“.
A chi si è opposto a questa designazione che renderebbe onore a due Paesi (Russia e Bielorussia) invasori di un terzo ricordiamo che Ales Bialitski sta pagando con la detenzione la sua ferma opposizione al regime di Lucaskenko e in definitiva di Putin.
Ilenia Adamo e Marco Aloise IV D Biotecnologie ambientali