Il lungo regno di Elisabetta II

Elisabetta II
London bridge is down

8 settembre 2022, il giorno in cui uno dei più grandi monarchi del mondo, la Regina Elisabetta II, ci ha lasciati all’età di 96 anni. Quello di sua Maestà  è stato il regno più duraturo dell’intera storia britannica per  i suoi  70 anni e 214 giorni.

Il popolo inglese, fortemente scosso dall’accaduto, non ha esitato a rendere  il giusto omaggio alla Regina.  E sono  molte le scene che raccontano il cordoglio mondiale alla Sovrana.

Lunghe code davanti al palazzo reale. Tutti, anche le persone più illustri, hanno abbracciato simbolicamente la Famiglia Reale nelle strade e nei quartieri britannici. Uno scenario commovente, che rivela anche un grande senso di appartenenza.

Il funerale di Elisabetta II, svoltosi il 19 settembre, è stato il più grande che il Paese abbia vissuto dalla morte del primo ministro Winston Churchill nel 1965. Una lunga ed intensa processione lungo l’Abbazia di Westminster che è riuscita a dare un ultimo saluto alla Monarca. Circa 2000  le persone, tra Capi di Stato, di Governo  e membri reali che hanno partecipato al commiato.

Il potere del regno di Elisabetta II

Elisabetta II nasce a Londra il 21 aprile 1926. Era la figlia del sovrano Giorgio VI (prima Duca di York).

Il diritto di eredità al trono è acquisito solamente 10 anni dopo, nel 1936, con l’abdicazione dello zio Edoardo VIII.  La vita della giovane Elisabetta  è fortemente caratterizzata dal proprio intento di misurarsi in ogni ambito personale e societario. Una donna  quindi, con un carattere ordinato, composto e caparbio. Riesce pertanto  a prestare  anche servizio durante la Seconda Guerra Mondiale, presso la base della Auxiliary Territorial Service con le donne del British Army, una prestazione onorevole e di tutto rispetto per la propria bandiera. Nel 1947 invece, Elisabetta sposa il principe Filippo Mounthbatten, dal quale ha quattro figli: Carlo, attuale sovrano ed ex principe di Galles, Anna, principessa reale, Andrea, duca di York, ed Edoardo, conte di Wessex.

Dopo la morte del padre, il 6 febbraio 1952, Elisabetta, all’età di 25 anni, diventa regina. L’incoronazione si tiene il 2 giugno 1953 nell’Abbazia di Westminster.  La sua carica viene così posta sopra il Regno Unito di Gran Bretagna, Irlanda del Nord e gli altri reami del Commonwealth.

Ombre sul suo regno

Ed è proprio nei rapporti con l’Irlanda e con i Paesi del Commonwealth che il ricordo della sovrana presenta più ombre che luci. La sanguinosa storia della decolonizzazione, pur precedente al suo regno, ofusca la sua memoria. Anche la Gran Bretagna, infatti, prima fra i Paesi colonizzatori in Europa, è stata caratterizzata da numerose rivolte dei territori colonizzati. L’Irlanda è stata spinta al limite dall’esercito britannico che ha usato gravi forme di atrocità e di violenza. Sebbene questa repressione non sia stata propriamente guidata da Elisabetta, che non si era espressa al riguardo, le ferite del contesto sono rimaste abbastanza profonde. La Scozia  al contempo invece  è riuscita ad ottenere una maggiore garanzia di indipendenza.

Il distacco dalla Corona è ancora presente e di notevole rilevanza in questi territori.

La dedizione di Elisabetta II

“Per tutta la mia vita e con tutto il mio cuore cercherò di meritarmi la vostra fiducia”

Questa è la frase che la Sovrana ha pronunciato nel corso della sua incoronazione e con la quale ha portato avanti  tutti gli anni del suo regno.

La regina è stata testimone “secolare” dei grandi cambiamenti di usi e costumi, mutamenti causati dalla velocissima modernizzazione. Nonostante le prime difficoltà, Elisabetta è riuscita a ristabilire l’ordine. Per ciò è stata definita “donna senza tempo”, ricca di valori che, se pur antichi e tradizionali, sono rimasti il punto primario del proprio consolidamento mondiale. Ogni suo modo di fare è stato giusto, preciso ed esemplare.

Durante i lunghi anni del suo Regno la sovrana ha dovuto assistere a moltissimi avvenimenti: la devoluzione del potere nel Regno Unito, il rimpatrio della Costituzione canadese, la decolonizzazione in Africa, la sconvolgente morte di Lady Diana, gli attentati islamici e oggi anche la pandemia da Covid-19. Vicende drammatiche e violente che hanno preso parte al corso dell’evoluzione della  storia britannica. Anche lei, una donna così potente e protetta, ha dovuto   come tutti sopportare il peso delle calamità e dei disastri mondiali. Il suo incoraggiamento d’altronde non è mai mancato.

L’autorità morale

Dal punto di vista politico, il suo ruolo di monarca costituzionale non le garantiva  alcun tipo di potere diretto o assoluto, ma nonostante questo ha svolto un ruolo atttivo esprimendo il suo parere ed elargendo consigli ai membri del Governo.

Era semplicemente la sua autorità morale e simbolica che le permetteva di  amministrare tutti i movimenti interni ed esterni della società, con notevole efficacia.

Una donna così potente e al contempo “semplice” è riuscita man mano ad esprimere la migliore parte di sé in un modo unico e speciale. Con la sua morte il popolo inglese perde un importante punto di riferimento.

Andrea Di Pietro V D Biotecnologie sanitarie

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