Vi presento Calipso, l’incantatrice dell’isola di Ogigia

Odisseo e Calipso
Odisseo e Calipso- Jan Brueghel il Vecchio
Sull’isola di Ogigia

Calipso è una figura affascinante e immortale della mitologia greca, conosciuta soprattutto grazie all’Odissea di Omero.

È una ninfa, figlia del titano Atlante, che conduce una vita solitaria e sempre uguale sull’incantevole isola di Ogigia. Questo luogo è un vero paradiso: pieno di foreste, ruscelli d’acqua limpida e una natura bellissima che sembra fuori dal tempo.

L’amore per Ulisse

Nella storia raccontata da Omero, Calipso incontra Ulisse, l’eroe che, dopo un lungo viaggio pieno di pericoli, naufraga sulla sua isola. La ninfa si prende cura di lui e finisce per innamorarsi. Lo trattiene per sette anni, offrendogli amore, pace e persino l’immortalità, se solo lui scegliesse di rimanere. In questo modo, Calipso rappresenta una forte tentazione: la possibilità di dimenticare le sofferenze e vivere per sempre in un luogo sereno.

Ferita ma altruista

Ma Ulisse, nonostante il conforto e l’affetto di Calipso, non riesce a dimenticare Itaca, la sua casa, sua moglie Penelope e suo figlio Telemaco. Anche se ferita e triste, Calipso obbedisce e aiuta Ulisse a costruire una zattera, dandogli tutto ciò di cui ha bisogno per ripartire verso casa.

La solitudine della ninfa

Calipso è un personaggio molto particolare: da una parte è dolce e amorevole, dall’altra è sola e malinconica. Trascorre il tempo, che per lei, prima dell’arrivo di Ulisse, era sempre uguale, a filare e tessere con le sue schiave, ninfe anche loro, che accompagnano il lavoro cantando.

Calipso rappresenta l’amore impossibile, quello che non può realizzarsi. Anche il suo nome ha un significato speciale: deriva dal greco kalypto, che vuol dire “nascondere”, “celare”, proprio come se lei volesse nascondere Ulisse al mondo.

Bisogna saper lasciare andare

Ancora oggi la figura di Calipso ci parla di temi che riguardano tutti: l’amore, la solitudine e le scelte difficili. È la ninfa che offre pace e serenità, ma è il personaggio mitologico che ci ricorda anche che a volte bisogna andare avanti e affrontare il proprio destino, arrendendosi di fronte agli abbandoni e agli amori che finiscono. Bisogna saper lasciare andare chi non ama più. Costringere qualcuno a restare quando non è più coinvolto, significa fare del male a lui e a sé stessi.

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