Forte Petrazza: un’altra storia si può raccontare

Forte Petrazza- Anfiteatro
Forte Petrazza-Anfiteatro

La cura del territorio e delle comunità che lo rendono vivo è invece la storia che racconta Forte Petrazza, uno dei 13 forti costruiti verso la fine del 1800 e per questo comunemente identificati come forti umbertini.

Forte Petrazza, sito a pochi chilometri dalla nostra scuola, tra Camaro superiore e Bordonaro, sottratto alla criminalità organizzata, che lo gestiva come luogo di spaccio e macello clandestino, è divenuto un centro di innovazione sociale dove si inaugurano e sperimentano nuove forme di “welfare” rivolte alla promozione dello sviluppo umano e alla creazione di sistemi territoriali, sociali ed economici sostenibili.

La storia inizia all’incirca 20 anni fa quando il Consorzio Sol.E ottiene in gestione il forte e, dopo averlo recuperato, lo utilizza come parco sociale.

Le cooperative sociali e le associazioni che ne fanno parte si occupano del reinserimento della parte più fragile della collettività, di soggetti a cui difficilmente, purtroppo, si offre una nuova possibilità, come gli ex ospiti dell’ospedale Psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto, che sono stati, appunto, i protagonisti di un progetto di reinserimento che si è svolto al Forte.

A forte Petrazza con Patrizia Rossetto

Forte Petrazza ci accoglie con il sole ed è bello con il suo panorama mozzafiato, i pannelli fotovoltaici che lo rendono energeticamente autonomo, l’anfiteatro e l’osservatorio astronomico, che il Consorzio sta ancora costruendo.

Abbiamo la possibilità di visitarlo con Antonella Rossetto, coordinatrice di molti progetti, tra cui SePoPas (Sentieri, Ponti e Passerelle) per la prevenzione della dispersione scolastica, e mediatrice sociale dell’innovativo progetto Capacity che ha portato al “piccolo miracolo” dello sbaraccamento di Fondo Saccà e parte di Fondo Fucile. I fondi, agglomerati di baracche in muratura costruiti dal governo fascista tra il 1920 e il 1932, dovevano rispondere ad esigenze abitative temporanee, resteranno, invece, in una situazione sempre più degradata sino al 2017, quando il progetto Capacity, finanziato dal Comune di Messina insieme alla Fondazione Me.S.S.In.A. (Fondazione delle Comunità del Mediterraneo Sostenibili e Solidali per l’Inclusione e l’Accoglienza), di cui il Consorzio Sol.E fa parte, riesce a cambiare rotta.

Con Antonella Rossetto, dunque, parliamo del Forte, del Consorzio, della Fondazione MeSSInA e delle attività che svolgono.

È a Forte Petrazza che troviamo infine quei fattori che sono fondamentali per uno sviluppo sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale e che finora, sia o meno il nostro territorio a vocazione turistica, sono mancati.
Sono i racconti di inclusione, di rigenerazione urbana, di contrasto alle disuguaglianze, che Forte Petrazza racconta, i fattori mancanti alla storia del nostro territorio.

E mentre guardiamo la città dall’alto della collina e la zona Falcata di Messina, che nessuna incuria umana ha potuto rendere meno bella, pensiamo che forse è ancora possibile raccontare un’altra storia.

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