È accaduto ancora

lutto per le donne uccise
Giulia non c’è più

Un’altra donna è volata in cielo. Una ragazzina. Una figlia. Ed è volata nella maniera peggiore. Con calci e pugni dati da chi diceva di amarla.

E la domanda invade ancora una volta, l’ennesima volta, i nostri pensieri: chi ha sbagliato? La famiglia del ragazzo? La società? Le istituzioni?

Dobbiamo insegnare alle nostre figlie, alle nostre alunne di scappare se sono intrappolate in un amore tossico. Ma dobbiamo capire anche perché tanta fragilità tra i maschi. Forse è soprattutto a loro che dobbiamo pensare, è soprattutto loro, i maschi, che dobbiamo educare noi madri, insegnanti, istituzioni. La scuola fa tanto. Le leggi sono cambiate.

Ma non basta.

La divisione dei ruoli si era sedimentata: l’uomo proteggeva, nutriva, comandava, la donna subiva. L’uomo usciva, tradiva, abbandonava, la donna subiva. Cosi per secoli!

Oggi le donne sono cambiate. Le donne pensano, studiano, lavorano. Le donne sognano. E finalmente dicono NO.

I nostri maschi, educati da genitori (soprattutto madri) protettivi e risolvi tutto, accolti in una società che ancora non riesce a sganciarsi da retaggi maschilisti e violenti, in cui anche la grammatica italiana subisce la secolare organizzazione patriarcale, non riescono a gestire i loro impulsi, le sconfitte, gli abbandoni. Di fronte all’autonomia femminile annaspano per avere un ruolo che non trovano.

Come sempre le donne crescono più in fretta degli uomini. Le donne sono cresciute. Gli uomini ancora no.

Ciao Giulia

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