“Smonta il bullo” per dire no al bullismo

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Relatori del convegno
Azione di prevenzione al bullismo

Lunedì 6 febbraio nell’Aula magna dell’Istituto Minutoli si è svolto l’incontro per contrastare il bullismo, problema più che mai presente in tutte le diverse sfumature. Tale fenomeno negli anni ha subito una notevole trasformazione, divenendo un problema attuale non solo per i ragazzi ma anche per giovani e adulti. La sua diffusione si deve soprattutto all’uso scorretto dei social, che diventano sempre più un mezzo di discriminazione e disuguaglianza. Il bullismo, come lo conosciamo oggi, non si manifesta con la violenza fisica, che comunque ancora esiste, ma, cosa altrettanto grave, con la violenza psicologica e verbale che compromette lo sviluppo della persona stessa.

Le professoresse Maria Luisa D’Amico e Ivonne Cannata, referenti del bullismo, hanno organizzato come ogni anno questo convegno per sensibilizzare sempre più ragazzi. Le classi seconde dell’Istituto hanno partecipato al convegno in presenza, le altre in remoto.

“Il bullo è un debole pieno di rabbia e frustrazione”

La scuola dev’essere un luogo sicuro e accogliente“, questo l’inizio dell’intervento del Dirigente Prof. Pietro Giovanni La Tona, che sottolinea quanto l’istituzione scolastica debba essere presente nel caso in cui si verifichi un episodio di bullismo. Il Dirigente ha inoltre commentato il titolo scelto per questo convegno, “Smonta il bullo”, per indicare che non bisogna sottostare al bullo, perché in fondo non è la persona forte che appare, ma è debole, piena di frustrazione e rabbia. La presidente del comitato genitori, la signora Katia Puleo, reputa questi incontri come dei mattoncini e delle fondamenta utili alla costruzione della vita di ogni ragazzo.

Istituzioni e società civile contro il bullismo

Per il Procuratore della Repubblica Dott. Emanuele Crescenti questi convegni sono un’occasione sociale. Per i giovani, infatti, è fondamentale avere un rapporto diretto tra loro. Devono in effetti sapere che, qualora si incontrino forme di bullismo, esiste una via d’uscita grazie ad associazioni e istituzioni. Il bullismo è anche la cadenza periodica di avvenimenti di violenza. Bisogna, quindi, offrire alla vittima delle sponde che spesso non sono date dalla famiglia. Di fatto quando la violenza è fisica, la famiglia interviene, quando è verbale, invece, si tende a sottovalutare la gravità. Grazie alla scuola si creano vere e proprie strutture di supporto e di sostegno. Il bullismo purtroppo oggi, come spiega sempre il Procuratore, è incentivato dalla presenza di internet. Mezzo di comunicazione veloce molto spesso, se utilizzato male, può diventare un mezzo di violenza. Ad oggi il Procuratore Crescenti si occupa di molte più denunce di cyberbullismo e di bullismo.

La dottoressa Maria Luisa Pino, Presidente dell’ANPE, Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani, ha integrato il discorso del Procuratore sottolineando che ognuno di noi dovrebbe puntare su rispetto e gentilezza. La Prof.ssa Viviana Girasole, Presidente del Soroptimist, Associazioni di Emancipazione e Benessere della Donna, evidenzia tutte le forme di violenza. Molto spesso il bullismo nasce dalla competizione insana, che finisce con la prevaricazione. Tale prevaricazione porta quindi a trovare il punto debole della vittima. Le giornate come queste, secondo la Presidente, sono di fondamentale importanza per comprendere e moderarsi.

Sensibilizziamo: testimonianze, disegni e video

La docente di psicologia Prof.ssa Carmela Mento ha presentato un progetto da cui nasce un ambulatorio per il contrasto alla tecnodipendenza al Policlinico di Messina. La professoressa consiglia di essere consapevoli delle situazioni da cui dobbiamo fuggire. Ha presentato un elaborato con i lavori dei ragazzi, con disegni sulla violenza e filmati che raccontano testimonianze.

Per ultimo la Dott.ssa Marilisa Giunta ha raccontato la storia di suo fratello Felice, venuto a mancare a causa di un bullo. Racconta di un ragazzo di 15 anni solare, eccezionale negli studi, pieno di amici, che un sabato di ottobre ha deciso di andare a vedere una partita. Lì sopraggiunge il bullo che l’ha preso di spalle e gli ha sferrato un colpo fatale. “Il bullismo uccide, di bullismo si muore” sottolinea incisivamente la sorella di Felice, che oggi è sempre più determinata a portare questa testimonianza e a spingere chiunque a lottare contro il bullismo.

Ilenia Adamo IV D Biotecnologie ambientali

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