Un appassionante progetto per i detenuti

Creme, libri, murales. Il Minutoli coinvolge gli studenti di Gazzi
Murales creato dai detenuti-“ScArtati…un progetto di arte in carcere

L’Istituto Minutoli ha continuato a lavorare in carcere anche nei mesi estivi. Questa volta lo ha fatto con il Pon “Orizzonti Altri. Sistemi di valori e mondi possibili”, un progetto nazionale rivolto proprio ai detenuti per la loro futura reintegrazione nella società e, soprattutto, nel mondo del lavoro.

Le studentesse e gli studenti del CAT (Costruzione, ambiente e territorio) della sezione carceraria hanno frequentato con grande interesse e viva partecipazione i due corsi che li hanno coinvolti. I docenti esperti e tutor della nostra scuola li hanno seguiti, motivati, spronati.

“ScArtati…un progetto di arte in carcere” è il corso che  ha dato la possibilità agli allievi della Casa Circondariale e ai docenti del Minutoli di utilizzare materiali di riciclo. Gli uomini hanno creato nella sezione maschile un murales policromatico. Le studentesse hanno prodotto creme con oli vegetali.

“Pratiche di filosofia e di narrazione in carcere”

Sarò con te nell’immenso amore che ci aspetta.

Il tuo volto sarà solcato da lacrime di gioia.

Hai aspettato tanto che questo giorno giungesse

e ora il nostro futuro ci aspetta liberi e uniti da un ergastolo

d’amore

Versi tratti dal “Libro dei sentimenti“QqQ

“Pratiche di filosofia e di narrazione in carcere”, invece, ha fatto nascere il Libro dei Sentimenti. Detenute e detenuti hanno dovuto scavare nel loro io. Hanno lavorato su loro stessi, sulla loro condizione di reclusi, sulla consapevolezza delle implicazioni logiche, etiche e sociali dei loro pensieri e delle loro visioni del mondo.  Aiutati dai loro docenti, hanno poi scritto (chi in prosa chi in versi) e disegnato le loro paure, i loro sogni, le loro ansie.

Studentesse e studenti, grazie a questi lavori, hanno potuto esprimersi al meglio. Hanno fatto risaltare le loro potenzialità. Hanno migliorato le loro competenze.

Questa è la scuola delle competenze, del “saper fare”.

Questa è la scuola dell’inclusione.

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