La scuola tra tutela della salute e diritto allo studio
La scuola è la priorità!
Di fronte all’aumento del numero dei contagi e alle misure di contenimento, sempre più stringenti, cresce il clima di incertezza e di paura all’interno delle strutture scolastiche.
Bisogna arrendersi e chiudere le scuole? O trovare altre soluzioni che rispettino il diritto allo studio e la tutela alla salute?
Perché al di là dei decreti, delle complessità organizzative, delle voci indignate, di chi osanna e di chi condanna la didattica a distanza, la scuola resta il luogo dell’incontro, lo spazio della relazione umana ed educativa, che impegna ogni giorno migliaia di docenti e alunni in uno scambio vivo e continuo di pensieri ed emozioni libere e profonde.
La scuola in presenza e in sicurezza
Ed è proprio in nome di questo “umanesimo” che il preside dell’Istituto, Pietro Giovanni La Tona, sin dal primo giorno, ha sentito l’impegno e la responsabilità di garantire l’attività didattica in presenza a tutte le classi, ricorrendo all’utilizzo dei turni pomeridiani; questi sono stati attivati nel pieno rispetto delle ordinanze e dei protocolli delle autorità, preoccupandosi di contemperare il più possibile la sicurezza sanitaria della componente studentesca, del personale docente e tecnico-amministrativo.
Lo sforzo organizzativo però, non conosce tregua e, nelle ultime settimane nuove disposizioni, hanno previsto una didattica digitale integrata. Però, a questo punto, coralmente ci si chiede: perché nei mesi scorsi non sono stati adottati tutti quei provvedimenti necessari per rispondere al meglio ai bisogni educativi ? sappiamo bene che la dad, può solo in parte, “riempire il vuoto”, perché l’insegnamento in presenza è e rimane una risorsa indispensabile.
La tutela dei più fragili
Interrompere, l’intervento educativo per un tempo prolungato significherebbe penalizzare ulteriormente chi vive già una fragile condizione di isolamento culturale e personale; ecco perché la frequenza scolastica rappresenta una priorità da perseguire, superando la paura e accettando la sfida. Ormai la confusione normativa è all’ordine del giorno, ma la scuola anche in un tempo tanto “ sospeso” non può non ascoltare la nostalgia che lamentano i suoi studenti e che è indicativa del forte legame che li unisce e, ancora, la scuola per il valore che esprime, non vuole e non può rinunciare a parlare di senso, di scelta, di coraggio e, soprattutto, di condivisione.