“Dolcetto o scherzetto?” Una festa per esorcizzare la paura
Halloween tra mistero e creatività
Nell’atmosfera incantata della notte del 31 ottobre, Halloween si presenta con tutto il suo alone di mistero e fascino attraversando il tempo e lo spazio. Non si tratta solo di dolcetti e scherzetti, ma di una celebrazione che affonda le sue radici in antiche tradizioni celtiche e che, oggi, si è trasformata in un evento globale amato da molti e criticato da altri.
Halloween ha origine nella festa celtica di Samhain, che segna il passaggio tra estate e inverno. In questa notte, i confini tra i vivi e i morti si assottigliano, permettendo agli spiriti di vagare, seminando brividi di paura. I Celti usavano maschere e accendevano fuochi per proteggersi. Con l’avvento del Cristianesimo, queste tradizioni gradualmente si sono integrate con le celebrazioni di Ognissanti, associando gli spiriti pagani alle anime del purgatorio.
Da Samhain al folklore messinese
In Sicilia, e in particolare a Messina, la celebrazione di Ognissanti e il giorno dei Morti mantengono, invece, salde radici nelle festività cattoliche. Ritroviamo tuttavia la contaminazione di altre culture nella festa dei morticini molta amata dai bambini per i regali che ricevono, e nei dolci tipici messinesi chiamati “ossa dei morti”, in dialetto “ossu du mottu”. Questi biscotti croccanti, con una base caramellata e un guscio bianco cavo, evocano la tradizione e richiamano alla memoria l’aroma della cucina araba da cui provengono.
La gioventù messinese non festeggia particolarmente Halloween. Pochi ragazzi si travestono e si ritrovano a piazza Cairoli, al Municipio o a piazza Antonello. La maggior parte si limita ad andare al cinema per vedere un film horror, trasformando la paura in divertimento.
Inclusività e diversità
A nostro parere questa festività offre l’opportunità di affrontare temi di inclusività e diversità. È una celebrazione che è diventata globale, adattandosi a contesti sociali diversi, con sfumature tipiche che rivelano l’originalità dei singoli luoghi. Perfino i costumi possono diventare strumenti per esplorare e celebrare differenze culturali. Incoraggiare la creatività nel creare costumi rappresentativi promuove un ambiente aperto e rispettoso.
Halloween, inoltre, non è solo festa del macabro, è anche un invito a convivere con le nostre paure e a esorcizzarle. Un’occasione, dunque, per trasformare l’ignoto in un momento di creatività e riflessione, ma anche di critiche e ribellioni.
Una porta su mondi oscuri?
È doveroso, comunque, non tacere che Halloween sia anche una festa non riconosciuta e ampiamente criticata dalla Chiesa cattolica e da una parte dell’opinione pubblica italiana. La Chiesa, soprattutto, evidenzia le origini pagane della festa e mette l’accento su alcune peculiarità che caratterizzano questo evento, come il gusto per il macabro, l’esaltazione della morte, l’interesse verso l’ignoto e l’adozione di talune pratiche che inneggiano all’occultismo. Tutto ciò è inaccettabile e incompatibile con i principi della fede cristiana. Le critiche sollevate dai conservatori, peraltro, sottolineano come questa festività sia diventata una commercializzazione del sacro, allontanando le giovani generazioni dalle tradizioni cristiane. Entrambe le parti sostengono, infine, quanto possa essere rischioso enfatizzare gli aspetti oscuri e spaventosi della realtà aprendo, così, le porte all’esoterismo e a mondi oscuri e pericolosi.
Non è opportuno, comunque, temere questa festa che con l’antica cultura pagana, ormai, condivide ben poco. Con un po’ di inventiva possiamo, invece, rendere Halloween non tanto la festa del mistero quanto, piuttosto, l’occasione per celebrare la diversità e promuovere lo scambio culturale di idee.
Virginia Castellesi e Giulia Colavecchio III D Turismo Sez. Quasimodo